Montereggio, Paese dei librai, i Rinfreschi
 

I Rinfreschi, da sempre librai ambulanti, con Antonio e Lorenzo aprirono a Piacenza, nel 1889, una storica libreria. I Rinfrenschi, nel 1908, cona Ghelfi Costantino e Tarantola Carlo aprono una società che acquista, dalle case editrici più importanti libri d’occasione e li ridistribuisce ai bancarellai lunigianesi che hanno in Piacenza un punto di riferimento privilegiato per i loro rifornimenti. La società non si limiterà solo al commercio di libri all’ingrosso, ma pubblicherà in proprio, testi filosofici scientifici e sociologici. Nel 1912 Lorenzo Rinfreschi diviene editore con “Ed. L’Arte Bodoniana”, con uno stabilimento tipografico alla periferia di Piacenza, con circa 60 dipendenti. L’avvento della Grande Guerra, la partenza al fronte degli uomini, portarono alla chiusura della casa editrice che riaprì, come “Ed. Apuana”, nel 1935. In un manifesto dell’epoca rivolto agli “amatori di libri” si legge (fonte Museo dell’Emigrazione Gente di Toscana):

La casa editrice libraria Rinfreschi si pregia avvisare la sua spettabile clientela che si è rifornita di un grande assortimento di libri legali, matematiche, letterari, e scientifici e che ha arricchito la sua biblioteca romantica delle ultime novità di scrittori italiani e stranieri”.

Tra le varie opere/testi create, prodotte o solo vendute abbiamo: “ Il Segretario galante”, “I reali di Francia”, “Guerrin Meschino”, manualistica per artigiani e contadini come, romanzi popolari e d’appendice come “Paolo e Virginia”, “Il Conte di Montecristo”, “Genoveffa”. Tra le molte pubblicazioni, escono opere come “Nell’estremo oriente”, Il cavallo di Troia”, “Giappone in armi”, “Il fuoco” di D’Annunzio, “Storia di una capinera” di Verga.

I Rinfreschi fanno parte di quella schiera di librai ambulanti che, eludendo la stretta censura austriaca e sabauda, contribuirono alla diffusione di quei cosi detti “libri proibiti” portatori delle idee risorgimentali. A testimonianza della rischiosità del mestiere di ambulante libraio fu posta, in Montereggio, una targa nella cui epigrafe si legge:

“…. ricordo di Antonio Rinfreschi di Montereggio, già decano pioniere dei librai ambulanti pontremolesi (montereggini), che fin da fanciullo, col padre suo e col fratello Francesco, valicando a piedi i passi dell’Appennino, diffuse in quella parte d’Italia allora soggetta allo straniero, tra gli altri libri, gli scritti patriottici di Mazzini, Pellico, D’Azeglio, Gioberti. Dalla polizia austriaca privati della merce, costretti a dura vita e a duro lavoro per rifare il perduto riprendevano con perseveranza e tenacia, di paese in paese, il loro commercio di librai ambulanti, operando efficacemente per la diffusione del libro”.

Le Librerie Rinfreschi a Bolzano, Piacenza, Pistoia, Genova e nel Canton Ticino; i Vannini a Parma, Acqui e Brescia; i Galleri a Bologna, Lucca, Pisa, Siena e Milano